“Archi-textile”, our latest apartment in Trieste is the cover story for the 2022 Milano Design Week issue of Elle Decor Italia.

Photos by Kasia Gatkowska, words by Francesca Benedetto.

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“INTERNI TESSILI A TRIESTE”

 

Il vento secco della bora, che soffia verso il mare, la storia e la particolare posizione geografica, all’estremità nord-orientale della penisola, hanno fatto di Trieste un luogo di frontiera, dallo spirito cosmopolita. La magnifica piazza Unità d’Italia e i suoi caffè, il castello di Miramare e la Galleria d’arte moderna del Museo Revoltella, con l’intervento di Carlo Scarpa, definiscono l’atmosfera della città, elegante e colta, seppur a misura d’uomo.

Un carattere che ritroviamo nel progetto firmato dallo studio Marcante-Testa che ha riconfigurato l’appartamento in un edificio primi Novecento del centro storico. Ad affidare l’incarico una coppia che vive tra l’Italia e la Germania: lei, nata e cresciuta nel capoluogo friulano, segue a Monaco di Baviera la sua attività nel commercio dei tessuti di alta gamma; lui è un artista concettuale originario di Bamberga. Partendo dall’identità del luogo, i progettisti hanno ridefinito le funzioni dello spazio di circa 180 mq valorizzando i percorsi e le visuali interne, con un doppio collegamento degli ambienti sia dal corridoio originale sia tra una stanza e l’altra, sul lato strada.

“Il dialogo con la committenza è stato interessante e, partendo dal mondo del tessile, ambito caro alla proprietaria, abbiamo voluto celebrare delle figure femminili dell’epoca. A partire dall’artista triestina Anita Pittoni”, racconta Adelaide Testa. “Una figura poliedrica che si è occupata di moda e di arredamento — citata spesso negli Anni 30 da Gio Ponti sulle pagine di Domus —, e che indicava l’esperienza tattile proposta dal tessuto come mezzo di connessione tra progettista e fruitore”. Così in questo intervento, il tessuto non è più solo materiale d’arredo, ma diventa elemento architettonico: in forma di separé con funzione di filtro tra la zona pranzo e il soggiorno, a definire il perimetro della camera da letto come boiserie a diverse altezze e per nascondere i radiatori con una passamaneria extra size.

“Anche nella scala del complemento, il tessuto è protagonista”, prosegue Andrea Marcante.

“All’azienda di Gegia Bronzini, designer e artigiana di fama internazionale degli Anni 30, si deve il disegno del copriletto, mentre i lavori dell’artista sarda Maria Lai aggiungono poesia agli interni”.

La collaborazione con la designer Aleksandra Gaca ha dato vita a tutti i tessuti, realizzati in Olanda presso il Textiel Museum di Tilburg, che ritroviamo nelle tende e nei rivestimenti degli armadi, nei separè del salone e nella boiserie nella zona notte. “Prendendo spunto da una conferenza del filosofo e psicanalista statunitense James Hillman dal titolo ‘Nei soffitti non abitano più gli dei’, abbiamo approfondito un tema già esplorato in altri ostri lavori. Il soffitto, che di solito è l’elemento meno considerato della casa, qui riprende carattere attraverso l’inserimento di cornici in rilievo ispirate ai lavori degli Anni 20 di Josef Hoffmann”, spiegano i progettisti. “Una strategia percettiva, oltre che progettuale, con la quale lo sguardo viene condotto naturalmente a elevarsi e a percorrere il perimetro della stanza”. Secondo un principio simile, il segno grafico dei bastoni in metallo blu che sostengono le tende, crea un asse di continuità tra le varie stanze, aggiungendo una nuova prospettiva che, dal soggiorno, arriva alla zona notte e  viceversa. La volontà di contestualizzare il progetto con riferimenti storici si ritrova anche nella carta da parati con disegno originale del Bauhaus, nelle lampade di Adolf Loos e nelle maniglie di Walter Gropius montate sulle porte vetrate dell’epoca. E infine nella scelta degli arredi, molti dei quali sono pezzi evergreen, come la riedizione della poltrona di Gio Ponti e l’iconico Day Bed disegnato da Eileen Gray. Vestito in velluto blu notte, ha il posto d’onore in soggiorno.