Un nuovo progetto firmato Marcante-Testa ripercorre la storia del bitter nato in Laguna. A Cannaregio inaugura Ca’ Select, uno spazio versatile e fortemente connesso alla città.

Articolo di Francesca Benedetto — foto di Nathalie Krag

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A due passi dalla Chiesa della Madonna dell’Orto, che merita una visita per i magnifici dipinti del Tintoretto, un via vai di curiosi si affaccia all’ingresso di un edificio del secolo scorso, con la facciata in mattoni a vista. Siamo nel sestiere Cannaregio, dove lo studio di architettura Marcante-Testa ha trasformato un laboratorio per la lavorazione dei metalli in Ca’ Select, uno spazio polifunzionale fortemente voluto dal Gruppo Montenegro per raccontare e promuovere la storia dell’omonimo bitter, ingrediente base del celebre Spritz. Una storia che è strettamente connessa con quella di Venezia, dove il marchio fu fondato nel 1920. Per sottolineare questo legame si è sviluppato l’intervento architettonico e di interior design che sottolinea e reinterpreta in chiave contemporanea i caratteri unici della città, con un approccio di ricerca, tra passato e presente, che caratterizza da sempre il lavoro dei due progettisti.
“Abbiamo scelto di utilizzare materiali che appartengono a tradizioni artigianali locali”, racconta Adelaide Testa. “I mosaici su disegno che rivestono le pareti dell’ingresso sono ispirati ai bozzetti di Mariano Fortuny e realizzati a mano dalla storica Fornace Orsoni Venezia 1888, mentre il pavimento in seminato alla veneziana è stato arricchito con intarsi in vetro e marmo”. Lo spazio, fortemente scenografico, occupa 700 mq su due livelli e si sviluppa in tre zone funzionali: un’area produttiva per le fasi di macerazione dei botanicals, come il rabarbaro e il ginepro, un’area espositiva che racconta le connessioni storiche del Select con la città e un’area polivalente caratterizzata dal bancone bar e mixology. “È un volume in acciaio rivestito in vetro fusione di Murano che allude al leggero moto ondoso della Laguna”, spiega Andrea Marcante. “Volevamo che diventasse un elemento fortemente identitario del brand: da qui l’idea di trasformare l’iconica bottiglia e il bicchiere a stelo allungato in parte integrante dell’arredo e dell’illuminazione”.
Sospesi dalla struttura metallica rossa, i ‘dischi’ luminosi di Mariano Fortuny diffondono una luce soffusa e di grande atmosfera, mentre nella lounge, arredata con divani e tappeti che sembrano pennellate di colore, le maxi lampade da terra rubano la scena. Le capriate in legno del soffitto originale, lasciate a vista, costituiscono l’elemento di continuità spaziale mentre il percorso delle aree espositive, a cura dello Studio Fludd, permette al visitatore di conoscere le origini del Select ma anche di scoprire i luoghi più inconsueti di Venezia attraverso un linguaggio ludico e multimediale.
Anche le varie fasi di lavorazione diventano parte dell’esperienza, grazie alla vista diretta sull’area sottostante attraverso una parete vetrata con un filtro rosso al suo interno. Lo spazio, scandito da tendaggi che sembrano grandi sipari, è una sequenza teatrale dove il pubblico diventa protagonista, come nel Bal Oriental, organizzato a Palazzo Labia nel 1951 da Charles de Beistegui e rimasto nella storia come la festa in maschera più straordinaria del ’900 veneziano. Le immagini in movimento del celebre ‘Party of the Century’, elaborate e proiettate a grandezza naturale su un videowall, immergono il visitatore nell’atmosfera straordinaria dell’evento, lasciando presagire nuove occasioni di convivialità. “Il nostro progetto vuole raccontare una Venezia in grado di saper attingere all’unicità della sua storia attraverso le lenti della contemporaneità”, concludono gli architetti. “E Ca’ Select si appresta così a diventare un luogo versatile, aperto alla città e con uno sguardo al futuro. Una ‘casa’ per ospitare eventi nell’ottica di quei valori culturali
che rendono la Serenissima unica al mondo”. —